Agevolazioni fiscali Ristrutturazione Bagno
Se volete rinnovare o ristrutturare il vostro bagno anche per l’anno 2018 sono previste delle agevolazioni fiscali inserite nella nuova Legge di Bilancio.
Il bagno è uno degli ambienti più usati dell’abitazione e necessita spesso di interventi di manutenzione, di conseguenza nella Legge di Bilancio sono previste delle detrazioni fiscali specifiche per sostituire i sanitari o realizzare nuovi impianti.
Prima di ristrutturare il bagno è opportuno conoscere quali sono le agevolazioni fiscali, a chi spettano e quali sono gli interventi ammessi.
Le agevolazioni fiscali 2018 per la ristrutturazione del bagno
Con la Legge di Bilancio è stato prorogato fino al 31 Dicembre 2018 il Bonus per le ristrutturazioni edili prevedendo una detrazione Irpef sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili. L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione Irpef del 50 % per un ammontare di spesa non superiore ai 96.000 € per unità abitativa.
Le spese devono essere sostenute entro e non oltre il 31 Dicembre 2018 e devono essere comprovate tramite la presentazione di fatture o ricevute. Ad esempio se si ristruttura il bagno (impianti, sanitari, infissi, ecc.) per una spesa di 10.000 € la detrazione del 50% sarà di 5.000€ da ripartire in 10 quote annuali di pari importo, in questo caso di 500 €.
In seguito ad una ristrutturazione edilizia, se si acquistano elettrodomestici ad alta efficienza energetica si può ottenere un’ulteriore detrazione Irpef del 50 % per una spesa massima di 10.000 €.
Destinatari della detrazione Irpef per la ristrutturazione del bagno
Se si vuole ristrutturare il bagno è opportuno sapere a chi spetta l’agevolazione fiscale del 50%, in particolare possono ottenere la detrazione tutti coloro che sono contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).
Uno dei requisiti per richiedere l’agevolazione fiscale è essere proprietari, locatari o titolari di un diritto di godimento (usufrutto, uso, diritto di abitazione o superficie) sull’immobile.
Per quali spese si possono richiedere le agevolazioni fiscali
La Legge di Bilancio stabilisce precisamente quali interventi di ristrutturazione edilizia beneficiano della detrazione e anche per il bagno sono elencate le spese ammissibili.
La legge specifica che tra gli interventi di manutenzione straordinaria ammessi rientrano la realizzazione e il miglioramento dei servizi igienici, in particolare si intende la sostituzione e l’acquisto dei sanitari e dei box doccia, della rubinetteria e delle piastrelle.
Nella manutenzione straordinaria rientrano anche altri interventi: rimozione e sostituzione del pavimento, opere murarie, realizzazione di impianti idrico- sanitari e sostituzione infissi. I singoli acquisti non beneficiano della detrazione Irpef ma se vengono accorpati all’interno di una ristrutturazione edilizia si può beneficiare del bonus.
Nel bonus ristrutturazione rientrano anche quegli interventi volti ad eliminare le barriere architettoniche per agevolare l’utilizzo del bagno delle persone disabili: installazione del wc rialzato, acquisto di un box doccia a filo pavimento, lavabi sospesi per consentire l’avvicinamento delle carrozzine, vasche da bagno con sportello apribile, maniglioni fissi, ecc. E’ possibile ottenere la detrazione anche per l’acquisto dei mobili per il bagno.
Come ottenere la detrazione fiscale 2018
Per ottenere la detrazione fiscale 2018 per la ristrutturazione del bagno bisogna indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile.
In aggiunta all’inserimento dei dati catastali nella dichiarazione dei redditi è obbligatorio fornire alcuni documenti:
– comunicazione all’Asl;
– ricevute dei pagamenti delle tasse sugli immobili (TARI, TASI, IMU);
– domanda di accatastamento se l’abitazione non è stato ancora censito;
– concessioni e autorizzazioni previste dalla Legge
Nella comunicazione all’Asl (Azienda Sanitaria Locale) è necessario indicare alcuni dati: tipo di interventi da realizzare, dati identificativi del proprietario dell’immobile, ubicazione dell’abitazione, dati identificativi dell’impresa edile che effettuerà i lavori, dati di inizio dei lavori di ristrutturazione.
Per completare la richiesta di fruizione delle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione bagno è necessario inviare la documentazione riguardante i lavori eseguiti all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), solo nel caso vi siano stati degli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica dell’immobile (sostituzione degli infissi e delle finestre del bagno, realizzazione nuovo impianto idrico- sanitario).
Per poter usufruire delle agevolazioni fiscali 2018 è necessario pagare ogni intervento di ristrutturazione bagno con bonifico bancario o postale come prova documentale per ottenere la detrazione.
Agevolazioni Fiscali Bagno Disabili
Vediamo quindi quali sono le agevolazioni previste dal legislatore italiano per sostenere la famiglia nella quale ci sia una persona disabile, nella predisposizione o sistemazione di un ambiente domestico privo di barriere architettoniche.
DETRAZIONI FISCALI RISTRUTTURAZIONE CASA – Per tutto il 2017 sono state confermate le detrazioni Irpef per lavori di ristrutturazione e interventi domestici. La detrazione Irpef è pari al:
– 50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro, se la spesa è sostenuta nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2017;
– 36%, da calcolare su un importo massimo di 48.000 euro, per le spese effettuate dal 1° gennaio 2018.
Tra gli interventi che danno diritto alla detrazione su singole unità abitative ne rientrano alcuni che possono migliorare la mobilità della persona con disabilità nella sua abitazione, come:
– la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione
– la sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari, se conforme alle prescrizioni tecniche previste dalla legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche
Per le prestazioni di servizi relative all’appalto di questi lavori, è inoltre applicabile l’aliquota Iva agevolata del 4%, anziché quella ordinaria.
A questi interventi si aggiungono:
– la nuova installazione, rifacimento o sostituzione di scala interna o esterna esistente, modificando pendenza, posizione, dimensioni, materiali e colori per la seconda
– la nuova installazione o sostituzione di ascensore preesistente (esterno o interno) con altro avente caratteri essenziali diversi, oppure per adeguamento L. 13/89
– la nuova installazione e sostituzione di montacarichi preesistente con altro avente caratteristiche (materiali e colori) diverse da quelle preesistenti
– l’allargamento di porte e finestre con demolizioni di modesta entità, realizzazione di chiusure o aperture interne che non modifichino lo schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio
– la sostituzione o nuova installazione con le opere murarie occorrenti di citofoni, videocitofoni e telecamere
– la nuova realizzazione di marciapiede su suolo privato
– la nuova pavimentazione esterna o sostituzione della preesistente modificando la superficie e i materiali.
INTERVENTI IN BAGNO – Per gli interventi in bagno, si segnala la possibilità di usufruire dell’aliquota Irpef agevolata sulla realizzazione di servizio igienico interno. Rientra anche la sostituzione di impianti sanitari ma a condizione che sia integrata o correlata a interventi maggiori per i quali spetta l’agevolazione. Pertanto, se vogliamo installare una vasca con sportello (nonostante questo ci sembri a tutti gli effetti un intervento di abbattimento delle barriere architettoniche) potremmo giovare dell’agevolazione solo se questo lavoro sarà inserito all’interno di lavori più ampi di rifacimento del bagno.
CONTRIBUTI REGIONALI PER ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE – È inoltre possibile usufruire di fondi regionali messi in campo per avere un contributo sulle spese per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. Tali contributi vengono erogati a fondo perduto dai Comuni, con fondi regionali, e sono previsti dalla Legge 13 del 1989, tuttavia il finanziamento del fondo relativo non è regolare. È pertanto necessario informarsi di volta in volta presso la propria regione.